Pascale Coissard è la coordinatrice per le emergenze a Gaza di Medici Senza Frontiere e ci parla dall’ospedale emiratino nel sud della Striscia. In questo momento a Gaza ci sono circa 50 mila donne incinte, nell'ospedale di Coissard si assistono “il triplo o il quadruplo dei parti” che c’erano prima del 7 ottobre. Per questo nella struttura non c’è spazio per tutte le mamme: molte devono andare via soltanto mezz’ora dopo il parto. Una non ha trovato posto in ospedale e ha partorito nei bagni improvvisati accanto alle tende di plastica in cui vivono i rifugiati, e ha perso il figlio. “Senza la guerra, quel neonato sarebbe ancora vivo”, dice Coissard. La clinica ha un ginecologo e un’ostetrica, ma servono più medici e macchinari per permettere a tutte le donne gazawi di partorire in modo sicuro. Mancano anche gli integratori di ferro per le anemiche, manca l'acqua: “E senza acqua non c'è igiene per i malati”. Le ragazze con le mestruazioni si lavano in mare, a gennaio. “Gli assorbenti qui sono così costosi che la maggior parte delle donne rinuncia a comprarli”.
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Gli inserti audio di questa puntata sono stati forniti da Medici senza frontiere; un altro inserto audio è tratto account khalidi79397 di X del 24 gennaio 2023
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