La notte di primavera è finita. Sui ciliegi sorge l’alba

È sera ormai. Tra i fiori si spengono rintocchi di campana

Nello stagno antico si tuffa una rana, eco dell’acqua

Il profumo dell’orchidea penetra come incenso le ali di una farfalla

Vieni, andiamo, guardiamo la neve fino a restarne sepolti

Luna veloce, le cime degli alberi sono impregnate di pioggia

L’erba estiva. È tutto ciò che rimane del canto dei guerrieri

Silenzio. Graffia la pietra un canto di cicale

Su un ramo spoglio si posa un corvo nel crepuscolo d’autunno

Verrà quest’anno la neve che insieme a te contemplai?