Sasha Dovzhyk è una ricercatrice ucraina. Per venti mesi ha scritto articoli, report, ha dato consulenze dai rifugi antiaerei o dal bagagliaio di un pick-up dell'esercito. Poi un giorno, mentre si prepara a scrivere l'ennesimo pezzo per provare a tenere alta l'attenzione internazionale: le parole non arrivano. Si chiede se il suo lavoro sia davvero utile, si ritrova a ragionare sui meccanismi dell'attenzione di chi vive nei paesi in pace, sui massacri da "intrattenimento" e sull'incapacità – nonostante l'enorme esposizione mediatica che Kyiv ha avuto – di far capire la propria resistenza in un modo che duri, che non abbia bisogno di essere ricordato ogni settimana. E conclude: “Non ha senso partecipare a una gara anche per la vostra attenzione”.
L’inserto audio di questa puntata è tratto da: account Instagram f_spets2.0, 18 febbraio 2024
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