Hana ha 40 anni e ha il cancro. È in una specie di ostello a Ramallah, in Cisgiordania: è il rifugio che per paradosso fa sentire Hana fortunata, perché soltanto la malattia ha permesso loro di essere qui, in un posto sicuro invece che sotto le bombe israeliane che piovono su Gaza. Hana ha la sua casa vicino al valico di Rafah, vicino al confine con l’Egitto, ma è certa di una cosa: in Egitto da profuga non ci andrà mai, “Resteremo a Gaza fino alla nostra ultima goccia di sangue”.
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