Il nome sapeva già di sentito dire e non era una buona cosa. La sessione di tre like agli ultimi tre post non è un comportamento degno della donna che vorrei come abbordaggio, però comunque la lusinga resta. Vivevo in un residence, ero con tutti i miei amici quando chiedo di informarsi su questa ragazza.
Nel giro di pochi secondi la verità esce fuori: di lei c’era un video che avevamo visto, il video di un nostro amico che la sculacciava durante un rapporto e finalmente ho capito di chi si trattasse, ma non mi fermai, iniziai a parlarle.
Dopo una ventina di giorni in cui ci sentiamo, mi rendo conto che non stavo parlando con la ragazza che mi era stata dipinta, cioè, stiamo parlando di una persona che frequentava gli uomini solo per un’ora ma che non aveva avuto una relazione e in fondo non posso negare si sia dimostrata già dai primi messaggi una bravissima persona. Decisi di incontrarla.
Studiava, o meglio fingeva di studiare ad Ancona e così presi il treno e la raggiunsi.
Non avevo alcuna aspettativa, probabilmente ci saremmo fatti una scopata e arrivederci, ma quando scendo alla stazione la riconosco tra le folla e vedo il mare nei suoi occhi. Non sto scherzando, in quell’azzurro vedo il mare. Aveva un’innocenza che mi ha portato a mettere subito in discussione le cose che sapevo di lei. Tremava, era così timida, silenziosa.
Cerco di metterla a suo agio, racconto qualche pagliacciata delle mie ed entriamo subito in confidenza. Del resto sono l’uomo degli inizi, l’abbordaggio è il mio forte. Sono quello che brucia tutto subito, quello che vive una vita intera in un attimo e che si sente sempre dire la frase “sembra che ci conosciamo da sempre” e quel sempre passa così in fretta, così inesorabile.
Entriamo a casa e ci facciamo una briscola con le sue coinquiline, io ai tempi fumavo in continuazione così faccio subito una canna che la stende. Non faceva freddo ma iniziamo a tremolare entrambi, così mi avvicino a lei e le offro una calorosa stretta per poi sussurrarle all’orecchio:
- Andiamo dilla.
Nel momento in cui chiude la porta della camera, l’unica cosa che renderebbe il concetto sarebbe proprio dire: la scopo con foga. Avete presente il commissario Scialoja di Romanzo Criminale quando riceve l’ennesima batosta dalla coppia Patrizia\Dandi e va con una prostituta? C’è una scena iconica che mostra perfettamente quello che accadde in quella stanza. La sua finestra ridà direttamente sulla strada e le pareti sono sottili…. Facciamo un casino assurdo, senza pudore cazzo. Del resto cosa me ne importava? Se stava a bene a lei. Mi dispiaceva solo per una delle due coinquiline, ragazza palesemente più bisognosa di affetto, più intelligente e interessante della ragazza che stavo martoriando senza sentimento.
Viviamo tre giorni tipo coppiettina. Mi cucinava una pasta con gorgonzola e speck favolosa. Guardiamo la TV, fumiamo, beviamo e brindiamo alla vita. Se io mi stranisco lei cerca di capirmi, se lei è sulle sue, io le do affetto. Lo facciamo nove volte in neanche 48 ore, e considerando che ingoiava ogni volta, la cosa inizia a pesarle e mi dice:
- Ma davvero vuoi farlo ancora?
E io….
- Ma tu non sei quella che è stata con tanti uomini?
- Sì ma cosa credi… Io finita la mezz’ora esco dalla stanza. Non ho mai parlato davvero con nessuno di loro.
Considerando che non faceva nulla a livello sessuale, ero solo io che cercavo di guidarla, la storia iniziava ad essere plausibile. Allora le chiedo:
- Ti sembro bravo a letto?
E lei mi dice che fondamentalmente è la prima volta che ha così tanti rapporti con la stessa persona e sono l’unico da cui ha potuto attingere a una certa creatività a livello sessuale e che mi reputa molto esperto. Sicuramente più di lei, che oltre che prenderlo in silenzio, non ha mai fatto.
Che tristezza nella sua apatia. Nel vederla guardare la televisione mentre cerca di trovare un senso alla sua vita. Girava già la pubblicità di Vieri, quella “Like a Bomber”, porca miseria la stanno passando ora in TV, che razza di contratto gli hanno fatto al Bobone?
Due settimane dopo sono ritornato.
- Se mio padre sapesse tutto questo, mi ammazzerebbe.
- Cosa? Che per la prima volta ti stai frequentando con una ragazzo che vuole una storia con te?
- Sì ma fondamentalmente chi sei? Uno spacciatore che mi scopa?
Capirai… Mi alzavo due spicci col fumo mentre cercavo la svolta vera in attività legali. Svolta che poi è arrivata a dirla tutta, però vallo a spiegare a una che viene da un paesino e che vorrebbe fidanzarsi col figlio di qualche imprenditore del cazzo. Ma lei questo vedeva in me… Uno sbaglio in cui crogiolarsi per non affrontare la verità, ovvero che non stava studiando un cazzo e nello scopare con me riusciva a nascondere quel senso di colpa che la condannava.
Eppure io cercai di stimolarla, l’aiutai a capire sé stessa… E non fu tempo perso.
Fu veramente bello camminare insieme verso la stazione, c’era un gran sole e ridevamo. Un ultimo bacio davanti alle porte del treno che si aprono, un invito a risentirci. Fondamentalmente è lì che ci diciamo addio, perché anche se la nostra frequentazione è continuata per un paio di mesi, una volta lasciata quella casa, ci portavamo addosso solo gli stralci di quello che abbiamo vissuto lì.
In qualche modo le ho fatto venire voglia di avere una storia, ma non con me e per quello che so è ancora felicemente fidanzata con qualcuno che ha sfruttato il mio lavoro su di lei.
Non eravamo adatti per stare insieme, ma ogni tanto ci sentiamo in amicizia. Col tempo è diventata una persona molto matura, raffinata e più aperta alla sua emotività. Ogni volta che le parlo mi complimento. Con lei mi sentivo al sicuro, prendevo quel treno e sapevo che mi aspettavano tre giorni in un’oasi di pace e tranquillità, una sorta di equilibrio pseudo famigliare dove mangiare, bere e divertirsi come una famiglia. Abbiamo letteralmente giocato a fare il marito e la moglie.
Mi ha insegnato la calma in un rapporto, da lei ho imparato il distacco dalla foga. Le voglio bene e le auguro il meglio, perché è stata sempre corretta, sincera ed ospitale con me. E poi a dirla tutta… Che pompini che mi ha fatto.